Grazie alle importanti e riconosciute proprietà benefiche e all’assenza di un effetto psicotropo e psicoattivo sull’organismo, il Cbd sta ottenendo una vera e propria ribalta a livello globale. Il Cbd, o cannabidiolo – un metabolita della canapa sativa – può infatti offrire un valido aiuto nel trattamento di tutta una serie di problematiche di salute. Cerchiamo di capire insieme quale ruolo può giocare nello specifico il Cbd su problemi intestinali. Iniziando con una precisazione, relativa al fatto che tra le sue proprietà più spiccate c’è quella antinfiammatoria.
Lo stretto legame tra salute mentale e intestinale
La salute del nostro intestino è sempre più sotto i riflettori e al centro del dibattito. Un tempo ormai lontano questo importantissimo organo veniva ritenuto unicamente destinato alla digestione del cibo, per consentire il rilascio delle sostanze nutritive nell’organismo. Il coinvolgimento fisiologico dell’intestino, però, è da ricercare molto più a fondo.
Qui si trova infatti gran parte del microbioma, ovvero una immensa popolazione di batteri, protozoi ed eucarioti che dimorano all’interno del nostro corpo. Si tratta di un elemento molto importante per la nostra salute, globalmente intesa: una riflessione che invita e conduce a indagare la forte connessione tra salute mentale e salute intestinale.
Vediamo insieme quali sono i legami tra Cbd e intestino, cercando di capire in che modo il cannabinoide possa giocare un ruolo cruciale specie nel caso della sindrome dell’intestino irritabile.
Cbd e intestino irritabile: le cose da sapere
La sindrome dell’intestino irritabile (indicata anche con l’acronimo SII) va a colpire l’intestino crasso e più in generale riguarda l’apparato digerente. Può manifestarsi con diarrea, gonfiore e crampi allo stomaco: sintomi che possono essere scatenati principalmente da:
- stress in aumento,
- assunzione di cibi sgraditi all’organismo,
- cambiamenti a livello ormonale.
Normalmente si interviene in caso di sindrome dell’intestino irritabile impostando un regime alimentare specifico e prevedendo l’assunzione di farmaci. A noi interessa mettere in evidenza l’alternativa virtuosa rappresentata dal Cbd in tale contesto. Il riferimento è alla stretta connessione esistente tra canapa e intestino irritabile. Come già anticipato, il Cbd – derivato dalla canapa sativa – è un agente terapeutico di rilievo assoluto per il trattamento dei sintomi della SII (infiammazione e dolori in primis).
Un tempo la SII veniva indicata con l’appellativo di colite spastica o di colon irritabile. Si tratta di un disturbo senza dubbio debilitante che, in particolare, colpisce le donne. Il Cbd si rivelerà un toccasana non solo per alleviare dolori e fastidi ma anche per contrastare emicrania, ansia e depressione che spesso si presentano assieme a questa particolare condizione clinica. Il motivo è presto detto: oltre all’effetto antidolorifico e alla proprietà antinfiammatoria il Cbd funziona anche come antistress, ansiolitico e antiemetico. Non di meno, viene spesso e volentieri impiegato per andare alla ricerca del ‘sonno buono’ in presenza di stati di insonnia e in caso di risvegli intermittenti.
In che modo il Cbd agisce per ridurre lo stato infiammatorio
Cerchiamo di fare mente locale sulle modalità attraverso le quali il Cbd agisce per contenere e ridurre l’infiammazione dell’intestino. Al centro di tutto vi è la modulazione dell’asse neuroimmune. Bisogna partire dal presupposto che le cellule gliali enteriche intervengono mediando l’infiammazione sia acuta che lieve.
Queste componenti (indicate spesso con l’acronimo CGE) hanno un ruolo centrale per ciò che concerne l’immunità del nostro intestino: ne mantengono, infatti, integra la mucosa. Certe volte, però, è proprio da esse che scaturisce lo stato infiammatorio. Il Cbd interviene tenendo sotto controllo sia l’attivazione delle cellule gliali enteriche che la risposta infiammatoria.
Il caso dell’intestino permeabile e come intervenire
Facciamo per concludere un focus anche sui fastidi che derivano da un disturbo come quello dell’intestino permeabile. Occorre spiegare che l’intestino è rivestito da cellule epiteliali, le quali sono tenute insieme da proteine a giunzione stretta. Tali giunzioni svolgono un ruolo di controllo: rappresentano il punto di comunicazione tra flusso sanguigno e intestino. Consentono il passaggio delle sostanze nutritive ma non di quelle nocive, che potrebbero danneggiare l’intestino.
Cosa succede nel caso di intestino permeabile? Lo dice la parola stessa: le giunzioni fanno passare patogeni e pericolosi batteri. L’infiammazione è il passo successivo, con quel che ne consegue in termini di dolori e fastidi. Anche in questo caso il Cbd si rivela un valido alleato: studi dimostrano infatti che sarebbe in grado di ridurre la permeabilità delle giunzioni, restituendo a queste ultime l’integrità epiteliale.