La sindrome fibromialgica è una condizione gravemente invalidante che coinvolge il paziente in una vita dalla qualità spesso compromessa. È noto ad esempio il caso di Lady Gaga che nel 2019 dovette cancellare alcune date del suo tour a causa del dolore intenso ai muscoli, legamenti e tendini. La fibromialgia è una malattia cronica purtroppo in costante aumento che non ha una cura precisa e molto spesso non risponde alle terapie. Questa è caratterizzata da dolori fissi e intensi all’interno delle giunture, nei polsi, nei tendini nelle caviglie. Questi dolori possono proseguire ed estendersi anche ai muscoli che, poichè affetti dal dolore cronico, possono anche presentare un senso di pesantezza. L’indolenzimento prolungato infatti genera una sorta di addensamento doloroso cronico dei muscoli che non riescono più a supportare l’individuo. Si tratta indubbiamente del sintomo più comune, ma ce ne sono altri collegati alla fibromialgia e, a seconda del paziente, possono anche presentarsi da soli tanto che molto spesso la fibromialgia viene diagnosticata tardi. Oltre ai dolori muscolari e articolari infatti possono presentarsi i disturbi del sonno, il colon irritabile, il bruciore intimo e la difficoltà a concentrarsi per semplici elaborazioni mentali. La stanchezza cronica è un sintomo che può venire da solo oppure essere conseguente a tutti gli altri.
Olio CBD e fibromialgia: perché è efficace?
Si tratta purtroppo di sintomi molto comuni per cui servono test diagnostici mirati e molto spesso a procedere per l’analisi differenziale, propedeutica alla diagnosi, è il reumatologo che prescriverà alcune analisi del sangue e procederà alla visita completa. Il reumatologo infatti toccherà con le dita alcuni punti della schiena del paziente per verificare la percezione dolorosa.
Nei casi di fibromialgia questi punti generano un dolore fuori dal normale e il paziente percepisce negativamente il contatto. Quando viene diagnosticata la fibromialgia solitamente si procede ad una terapia farmacologica, Ma, dal momento che la patologia è poco conosciuta e non si ha una terapia precisa poiché la capacità di risposta varia da paziente a paziente, solitamente si procede per tappe.
Da una parte si raccomanda di seguire un’alimentazione adeguata in modo da tenere sotto controllo gli effetti e le evoluzioni della patologia. Ad esempio alle persone affette da fibromialgia si raccomanda una dieta il più possibile senza glutine e senza sostanze irritanti per l’intestino. Non si conosce la correlazione, ma si registrano miglioramenti in alcune persone che associano questo tipo di dieta alla terapia contro la fibromialgia.
Dosaggio CBD e fibromialgia
Però un beneficio contro questa patologia può derivare anche dall’utilizzo di cannabinoidi come il CBD. A tal proposito è stato effettuato uno studio volto ad indagare i benefici dei sintomi di 17 donne affette da questa patologia. Le donne sono state suddivise in due gruppi: 9 donne hanno assunto il placebo e 8 invece hanno assunto la cannabis. L’olio è stato somministrato nell’arco di 2 mesi: dal 27 settembre al 25 novembre 2019. Le dosi corrispondevano sempre a una sola goccia al giorni ma questa veniva incrementata all’occorrenza in base ai sintomi. Le persone che “hanno assunto cannabis hanno registrato una diminuzione del punteggio fiq“.
Recentemente l’olio di CBD derivato dalla canapa è stato maggiormente sperimentato ed utilizzato delle persone per alleviare alcune patologie come lo stress psicologico che causa stanchezza cronica, i traumi e le infezioni. Infatti le sue proprietà sono note e ad ampio spettro perché il CBD, a differenza del THC che è un altro cannabinoide presente nella cannabis sativa, non crea di concentrazione e rallentamento dei riflessi o dei pensieri. Il CBD ha un effetto praticamente opposto a quello del THC.
Le sue proprietà analgesiche e antinfiammatorie sono ormai note e per questo motivo l’olio di CBD è raccomandato anche in alcune patologie croniche come l’emicrania, la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e altre condizioni croniche.
Tuttavia il nostro corpo non produce questa sostanza ed è per questo motivo vi è la necessità di assumerla dall’esterno. Infatti il nostro corpo dovrebbe essere in grado di bilanciare i processi utili alla sopravvivenza attraverso un equilibrio chiamato omeostasi che concerne la gestione di fame, temperatura corporea e risposta emotiva agli stress ambientali. Quando mancano gli endocannabinoidi si hanno delle risposte sbagliate da parte dei neurotrasmettitori del corpo e questo potrebbe essere la causa di tutte queste patologie croniche.
Attualmente gli studi di settore dimostrano soltanto l’efficacia del CBD in relazione alla fibromialgia e ad altre patologie croniche, ma occorrono ulteriori studi per capirne il processo è il meccanismo. Quello che è certo è che in queste patologie vi è una carenza di endocannabinoidi tale da indurre in errore i neurotrasmettitori.
Per questo il cbd è utilizzato da tutte le persone che hanno queste necessità.