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Come sfruttare i benefici della cannabis per lavorare e studiare meglio

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Concentrazione e produttività sono due concetti al centro di qualsiasi routine quotidiana. Metterli a fuoco non è sempre facile, soprattutto quando siamo stressati e sotto pressione. Le situazioni in cui sentiamo di aver bisogno di una spinta in più per superare una fase di stallo creativo oppure di difficoltà nell’apprendimento sono principalmente legate allo studio e al lavoro. C’è un dibattito in corso che coinvolge e appassiona la comunità scientifica internazionale, relativo alla possibilità di ottenere dalla cannabis effetti positivi in questi ambiti cruciali. L’obiettivo è comprendere come tale sostanza possa agire sulla creatività e sui flussi di pensiero, migliorandoli.

 

L’impatto a livello cognitivo nel breve e lungo termine

Occorre partire da un concetto molto semplice, che riguarda l’impatto della cannabis legale a livello cognitivo. E’ chiaro che assumerla subito prima di un esame non rappresenta una buona idea, poiché il danneggiamento a breve termine dovuto al suo utilizzo è stato osservato in modo ampio e approfondito (viene ridotta l’abilità di elaborare dati e info in tempo reale). Le difficoltà legate soprattutto alla memoria sono grandi e possono mettere fortemente in crisi nel momento in cui si cerca di ricordare qualcosa di complesso (è chiaro che ci sono poi differenze sostanziali nell’indebolimento cognitivo da persona a persona). Nell’analisi della cannabis pro e contro le cose cambiano quando ci mettiamo a osservare l’effetto della sostanza sul funzionamento cognitivo a lungo termine. In tal caso, sia nell’ambito professionale che in quello accademico, fare un uso moderato di cannabis può contribuire in modo concreto a incrementare la produttività così come la concentrazione. 

 

Come combattere lo stress e applicarsi con profitto

Quando si parla di cannabis effetti positivi occorre tenere presente come questa sostanza contenga delle concentrazioni variabili di CBD (ovvero il cannabidiolo, un metabolita non psicotico). I benefici che offre sono molti, per questo viene indicato come potenzialmente terapeutico. Ha effetti rilassanti e anticonvulsivanti, inoltre è distensivo e consente di combattere le sensazioni di ansia e panico. Anche il sonno viene facilitato: un corretto riposo si pone come elemento essenziale per affrontare correttamente le fasi dello studio, così come quelle del lavoro. Avere una mente rilassata permette di applicarsi con maggiore profitto, stimolando la concentrazione e favorendo il rendimento nelle diverse attività mentali alle quali ci si dedica. E’ evidente come, in relazione allo studio, nelle materie letterarie e filosofiche ci sia più spazio per riflessioni esistenziali stimolate dall’uso di cannabis (probabilmente non sarà lo stesso nel caso di ambiti tecnici, come la matematica e la fisica).

 

Erba e produttività, le regole per ottenere energia

Naturalmente è giusto ricordare come la scelta di fare uso di cannabis sia del tutto personale: occorre sempre agire responsabilmente e con le dovute cautele. Si tratta di una decisione soggettiva, che deve tenere conto anche del personale grado di tolleranza. Sempre in tema di marijuana pro e contro, sarà poi utile soffermarsi sugli effetti dell’erba buona in relazione alla produttività a lavoro. Come abbiamo accennato, ci sono molte tipologie di marijuana capaci di rilassare la mente e agevolare il sonno per chiudere al meglio una giornata complicata o stressante. Ma sono tante anche le genetiche, soprattutto di cannabis sativa, che vanno in senso opposto: grazie alle specifiche concentrazioni di cannabinoidi possono regalare sensazioni stimolanti, offrendo un pieno di energia

Nel cervello viene sollecitata la produzione di dopamina, che consente di provare emozioni dinamiche e propositive (molto di più rispetto a quanto avviene con la varietà indica). Assumere la sostanza in dosi adeguate può offrire molti benefici, naturalmente non bisogna mai scadere negli eccessi o in una dipendenza che vanificherebbe gli effetti positivi. Si sta facendo sempre più largo un trend, quello del ‘microdosaggio’: una tecnica che riguarda soprattutto l’assunzione per via orale. In questo modo si può monitorare il consumo. Alla fine di una sessione di studio o di lavoro, fumare cannabis non farà dimenticare ciò che si è appena progettato o appreso. Contribuirà casomai ad aprire una parentesi di meritato relax e – molte volte – potrà essere utile a riflettere sulle varie info e i concetti acquisiti.

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