Tra i molti metodi assuntivi relativamente al consumo di cannabis, da qualche tempo a questa parte si è fatta strada la vaporizzazione. Sempre più persone infatti la eleggono quale via ideale per il raggiungimento del proprio ‘high’. Il motivo è presto detto, visto che è ritenuta più rilassante e salutare oltre che più economica. La tecnologia ormai ci supporta in una molteplicità di momenti diversi della nostra routine quotidiana e la vaporizzazione dell’erba non fa eccezione. I piccoli dispositivi che si utilizzano allo scopo sono infatti divenuti ben presto compagni di viaggio insostituibili di migliaia e migliaia di stoner. Ma quali sono le differenze con il fumo? Come funzionano gli apparecchi per la vaporizzazione? Lo vediamo insieme in questo approfondimento.
Come funziona il dispositivo e come viene scaldata l’erba
Il vaporizzatore è un dispositivo che riscalda il suo contenuto a una temperatura ben precisa, che è adatta alla creazione del vapore per l’inalazione. Il vapore, rispetto al fumo, è meno ruvido sui polmoni e poi è più gentile: questa è una prima differenza e non da poco tra vaporizzazione e fumo, in grado di orientare sia la scelta che il gradimento dei consumatori. La temperatura del vapore, inoltre, è più bassa e – soprattutto – esso trasporta nei polmoni molte meno sostanze indesiderate in circolo nei polmoni, messo a confronto con il fumo.
Queste sono le regole di base, che riguardano ciascun vaporizzatore in commercio. Le differenze tra i vari modelli arrivano quando si tratta di capire come viene riscaldata l’erba. Il bivio di fronte al quale ci si trova è quello di convezione e conduzione: in entrambi i casi consentono di raggiungere uno stesso identico obiettivo, ad ogni modo tra loro ci sono differenze di rilievo.
Riscaldamento a conduzione: le cose da sapere
Per quanto riguarda il riscaldamento a conduzione, si tratta della metodologia che mette l’erba in contatto diretto con l’elemento responsabile del riscaldamento. I vaporizzatori che funzionano in questo modo sono facilmente utilizzabili una volta appena estratti dalla confezione: sono accessori di dimensioni contenute e ridotte al minimo indispensabile. Dal momento che, quindi, non sono caratterizzati da funzioni particolari, sono anche semplici da usare. Le nuvole, parte integrante dell’esprerienza di vaporizzazione, sono molto più grandi proprio grazie al riscaldamento a conduzione.
E’ chiaro che tutta questa semplicità se da un lato è interessante dall’altro porta anche degli svantaggi. Il primo riguarda il fatto che l’erba entri direttamente in contatto con l’elemento riscaldante, visto che in questo modo si corre il rischio di una possibile combustione. L’aroma, inoltre, così facendo sarà meno pulito e scaldando l’erba in modo non troppo uniforme questo tipo di vaporizzatori renderà necessario il suo rimescolamento nella camera riscaldante per poterla assaporare al meglio.
Riscaldamento a convezione: le cose da sapere
Passiamo adesso al riscaldamento a convezione il quale, diversamente dal metodo che abbiamo appena esaminato, prevede che i vaporizzatori riscaldino l’erba in maniera indiretta permettendole di circolare nell’aria calda. Un’operazione che è resa possibile dalla presenza di una sorta di filtro tra la fonte di calore e, appunto, l’erba. I vantaggi di ricorrere a strumenti che funzionino in questo modo sono molti, in primis proprio quello della distribuzione virtuosa del calore. L’esperienza, infatti, in questo modo è decisamente più piacevole. Il vapore che si produce tramite il riscaldamento a convezione è inoltre più pulito e morbido, ci sono pure meno sprechi.
Per quanto riguarda invece l’aspetto relativo agli svantaggi di questi accessori, non sono molti ma qualcosa c’è. Per via del design che li caratterizza, sempre molto avanzato, i vaporizzatori che funzionano a convezione spesso costano più degli altri. Inoltre, visto che come detto c’è una divisione tra erba e fonte riscaldante, sarà necessario attendere qualche attimo in più per effettuare le aspirazioni. Il che, di conseguenza, si potrebbe riverberare nella creazione di nuvole molto meno dense rispetto a quelle che si creano grazie alla conduzione. Il fatto stesso di essere più particolari dal punto di vista delle linee, infine, rende questi strumenti un po’ più complessi da utilizzare e maneggiare da parte dei principianti. Da menzionare infine anche i vaporizzatori ibridi, che fanno uso ovviamente di un mix dei due metodi di riscaldamento dell’erba appena esaminati.